
Che cos’è un sogno infranto? È un sogno che non si può realizzare. E questa è la dura realtà per molti cittadini stranieri di origine italiana, che hanno sperato per lungo tempo di ottenere la cittadinanza del Bel Paese. (Se ti stai domandando quale sia il Bel Paese, te lo dico io: è l’Italia!) La nuova legge sulla cittadinanza italiana per molti è una nuova, dura realtà.
Un viaggio attraverso il tempo
Con la vecchia legge, era sufficiente dimostrare di avere un antenato (una persona della tua famiglia vissuta molto tempo fa) italiano per chiedere la cittadinanza italiana. Questo antenato doveva essere nato in Italia dopo il 17 marzo 1861. Per noi italiani questa data è molto importante: è il giorno in cui Vittorio Emanuele II di Savoia, Re di Sardegna e Piemonte, uno dei principali promotori del movimento indipendentista italiano, diventò il primo Re d’Italia. (un re è una persona che governa un paese per diritto di famiglia, come Re Carlo d’Inghilterra). Questa legge era un filo che legava i discendenti degli italiani nel mondo a quel momento unico nel passato, quando l’Italia è diventata un paese unito e indipendente!

La nuova legge invece ci trasporta nel presente, in un mondo fatto di divisioni, di numeri e di burocrazia. Peccato! (Ti piace questa parola? La puoi usare quando ricevi una brutta notizia). Ora, per diventare italiano devi avere un genitore (madre o padre) o un nonno o nonna nato in Italia.
Un legame vero con l’Italia
L’opinione del governo italiano è che molte persone nate all’estero (all’estero vuol dire fuori del paese) desiderino la cittadinanza senza avere un vero legame (un legame è una connessione) con l’Italia. Di conseguenza, questo avrebbe portato a un aumento delle richieste. I tempi della burocrazia sono sempre più lunghi. Per questa ragione, la nuova legge vuole garantire che solo chi ha legami veri con il nostro paese possa diventare cittadino italiano. Il concetto chiave qui è l’immigrazione di ritorno (emigranti o discendenti che tornano al paese di origine): sono molti i punti della legge che sottolineano la necessità della residenza in Italia per ottenere importanti vantaggi (un vantaggio è un elemento positivo).
Un passaporto potente e un passaggio per l’Europa
Diciamo la verità: il passaporto italiano è uno dei più forti al mondo, insieme ad altri passaporti europei. Questo non lo dice la nostra amica Genoveffa, ma l’Indice Henley Passport: nel 2025 L’Italia è al terzo posto nella classifica dei passaporti più “potenti” del mondo: con il passaporto italiano, infatti, puoi entrare senza visto (il visto è un permesso per entrare in un paese) in 189 paesi.

Dunque, chi ha un passaporto italiano può viaggiare per il mondo molto liberamente. Inoltre, chi ha un passaporto di un paese europeo può entrare in tutti i paesi dell’Unione Europea. Nell’opinione del governo italiano, questo fatto ha creato “nuovi italiani” che non hanno un intenso e profondo legame con l’Italia. Molti, insomma, desiderano il passaporto italiano solo per i suoi evidenti vantaggi. È vero? Non è vero? Io credo che sia molto probabile, ma non è una ragione sufficiente per un cambiamento così drastico.
Italodiscendenti con il cuore spezzato
In conclusione, questa nuova legge sulla cittadinanza italiana ha spezzato molti cuori; le comunità di italodiscendenti (discendenti di italiani) nel mondo sono molto numerose; l’idea di poter stringere fra le mani il proprio passaporto italiano è per molti un importante simbolo di identità. Che cos’è infatti l’italianità? È davvero solo vivere in Italia? Sono veri italiani solo quelli che hanno un nonno o un genitore italiano? No e no. Il senso di identità e il senso di appartenenza sono molto più di questo. Chi è italiano lo sa.
Tu cosa ne pensi? Scrivi la tua opinione!
Anna
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